Enrico Bronzi e Enrico Pace per I Concerti dell’Accademia

Sabato 27 aprile, alle 20.45 nella Sala Mariele Ventre di Palazzo Monsignani, appuntamento con l’ultimo concerto della Serie Master della rassegna I Concerti dell’Accademia, della ventesima edizione, realizzata dalla Fondazione Accademia Internazionale Incontri con il Maestro di Imola in collaborazione con il Comune di Imola: sul palco lo straordinario duo formato da Enrico Bronzi al violoncello e Enrico Pace al pianoforte.

Violoncellista e direttore d’orchestra, Enrico Bronzi è fondatore del Trio di Parma, formazione con la quale ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti fra i quali il prestigioso Premio Abbiati della critica musicale italiana. Ha collaborato con artisti quali Marthe Argerich, Alexander Lonquich, Gidon Kremer, Claudio Abbado. Dal 2007 è professore all’Universität Mozarteum Salzburg, è Direttore artistico della Fondazione PerugiaMusica Classica dal 2018 e dal 2019 è direttore e docente dell’Accademia del violoncello nell’Accademia Internazionale di Imola “incontri con il Maestro”. Suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.

Enrico Pace ha studiato con Franco Scala al Conservatorio di Pesaro, dove si è diplomato anche in composizione e direzione d’orchestra. Perfezionato all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri con il Maestro” di Imola ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Franz Liszt di Utrecht. Molto apprezzato sia in qualità di solista che all’interno di formazioni cameristiche, ha collaborato con compagini prestigiose come la Royal Orchestra del Concertgebouw, l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia o la Camerata Salzburg, e con direttori quali Gianandrea Noseda, Zoltan Kocsis e Walter Weller. Si esibisce regolarmente in duo con il violinista Leonidas Kavakos: il loro progetto dedicato alle sonate di Beethoven ha ricevuto il Premio Abbiati della critica italiana. Insegna pianoforte nella Fondazione Accademia Internazionale “Incontri con il Maestro” di Imola.

Il programma della serata attraversa tutto l’Ottocento, a partire dai “Phantasiestücke” op. 73 di Robert Schumann, opera del 1849 frutto della “fuga” del compositore nella tranquilla campagna di Dresda. A seguire, la Sonata n. 1 per violoncello e pianoforte L 144 di Claude Debussy, una delle ultime opere del compositore francese, datata 1915, che porta in calce l’indicazione «que le pianiste n’oublie jamais qu’il ne faut pas lutter contre le violoncelle, mais, l’accompagner (che il pianista ricordi che non deve mai lottare con il violoncello ma accompagnarlo)». Infine, le Sonate n. 1 e n. 2 op. 102 di Ludwig van Beethoven, composte nel 1815 e dedicate alla contessa ungherese Marie Erdödy, mecenate e amica: ne scrisse Wilhelm von Lenz che «qui la musica si innalza al di sopra di se stessa, non si parla di arena per duettisti, ma di azione comune di due esecutori per il trionfo del contenuto poetico».

Biglietti € 10, ridotto under 26 €1 su vivaticket e direttamente la sera del concerto.