La Rocca Sforzesca di Imola
Dal 1989 una parte della Rocca Sforzesca di Imola è sede dell’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” poiché l’Amministrazione Comunale di Imola, giudicando particolarmente importante per lo sviluppo culturale e musicale della città tale istituzione, le ha concesso l’uso dei locali del Palazzetto del cortile del soccorso ubicato proprio all’interno della Rocca. Il Palazzetto fu costruito dopo il 1480 su volontà di Girolamo Riario e Caterina Sforza per poterlo abitare con la sua corte. L’Accademia di Imola occupa due saloni per convegni e alcune sale del primo piano, adibite ad aule per le lezioni, segreteria, biblioteca e sala studenti.
Le origini della Rocca di Imola risalgono al XIII secolo, quando il Comune di Imola acquisì il terreno dalla famiglia Aquaviva per realizzare una fortezza da opporre al simbolo del potere imperiale: il castello sotto il presidio di Federico II di cui attualmente non rimane traccia ma che si trovava nella parte orientale della città, verso Faenza. La prima struttura della Rocca non è quella attuale ma è frutto di ricostruzioni successive.
Infatti il primitivo impianto del secolo XIV, sorto attorno ad una torre quadrata, ebbe sviluppo quadrangolare, con quattro torri quadrilatere agli angoli, i cui resti sono ancora visibili all’interno dei torrioni circolari attuali. A queste vanno idealmente aggiunte altre cinque torri dislocate lungo le cortine, come è testimoniato dal rinvenimento di significative tracce. Sotto la signoria degli Alidosi e quindi dei Manfredi, ne venne sviluppata la linea difensiva del fortilizio grazie anche ad un largo fossato attorno alla struttura. In tali condizioni la Rocca si mantenne fino al 1471, cioè fino a che non passò sotto il potere di Gian Galeazzo Sforza, duca di Milano. Fu lo Sforza, infatti, ad inviare a Imola il suo ingegnere militare Danesio Maineri incaricandolo di trasformare la Rocca; egli predispose la smerlatura parziale del parapetto coronante le cortine e, nel 1472-74, l’aggiornamento delle murature, interventi che conferirono alla Rocca quelle prerogative di fortezza rinascimentale che tuttora conserva. Furono anche trasformate le torri quadrate angolari, in torrioni circolari più adatti a resistere agli urti delle artiglierie e furono aggiunti due rivellini in corrispondenza degli ingressi del fortilizio, comunicanti con esso mediante ponti
levatoi e fissi.
Tra le innumerevoli vicende storiche va ricordato l’implacabile assedio portato alla Rocca da Cesare Borgia nel 1499, in seguito al quale Caterina Riario Sforza fu costretta a rinunciare al dominio di Imola. Con Cesare Borgia prima e con Clemente VII poi si occuparono della Rocca tre dei più grandi ingegneri militari del tempo: Leonardo da Vinci, il Sangallo e il Sanmicheli. Dopo un periodo di alterne fortune, in cui si avvicendarono nell’amministrazione della cosa pubblica eminenti personalità, tra le quali il Guicciardini, la Rocca gradualmente decadde e fu trasformata in prigione. I consistenti interventi di restauro, operati sul fortilizio dal 1959 al 1973, a cura del Comune e dell’Amministrazione Antichità e Belle Arti, hanno permesso il completo inserimento del monumento nel tessuto urbanistico della città e, all’interno dell’edificio, l’allestimento di esposizioni permanenti di armi antiche e di una ricca raccolta di ceramiche medievali e rinascimentali rinvenute all’interno della fortezza. Il grande cortile d’armi è utilizzato come teatro all’aperto: da anni vi sono ospitate importanti manifestazioni artistiche e musicali.