21 giugno. La Fondazione Accademia al MAMbo per la festa della Musica

21 giugno 2022. Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna presenta A Wound in a Dance with Love, ampia retrospettiva di Sean Scully (Dublino, 1945), artista tra i massimi esponenti della pittura contemporanea, che sarà visibile nella Sala delle Ciminiere dal 22 giugno al 9 ottobre 2022. Opening martedì 21 giugno alle h 18.30, alla presenza dell’artista. Durante la serata, che coincide con la Festa della musica, nel foyer del museo si terrà un concerto del maestro chitarrista Lorenzo Biguzzi, promosso in collaborazione con la Fondazione Accademia Internazionale di Imola “Incontri con il Maestro” e ideato per l’occasione.

La Convenzione della Fondazione Accademia di Imola con il MAMbo nasce in virtù dell’ampliamento dell’offerta formativa dei giovani musicisti grazie ai percorsi equipollenti di Laurea Triennale – “Discipline delle arti figurative della musica, dello spettacolo e della moda” – e Magistrale – “Musicologia e Beni Musicali” – tenuti dalla Fondazione Accademia di Imola. La  collaborazione è a cura delle prof.sse di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea Serena Carbone e Annalisa Cattani. L’arrivo, infatti, dell’equipollenza ha comportato un valido potenziamento formativo, consolidando la prassi con la teoria e garantendo l’apertura ai linguaggi della contemporaneità.

Il programma musicale presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra di Sean Scully è eseguito dal primo studente laureato dell’Accademia, Lorenzo Biguzzi. Il focus dell’esecuzione riguarda alcuni dei maggiori compositori italiani del secolo scorso (Azio Corghi, Goffredo Petrassi, Francesco Pennisi, György Kurtág, Stefano Scodanibbio, Maurizio Pisati e Sylvano Bussotti) che hanno contribuito allo sviluppo delle correnti avanguardistiche, nonché a costruire le fondamenta della musica dei giorni nostri. Sono brani che spesso non trovano posto nelle grandi sale da concerto e presentano un’ampia gamma stilistica. L’intento è di avvicinare gli appassionati (e non solo) ai capolavori del nostro tempo, agevolando così comprensione e apprezzamento nei confronti di un repertorio che spesso è affetto da pregiudizi, etichettato superficialmente come provocatorio.