“Incontri con Schumann. Percorsi pianistici e critici alla Rocca di Imola”: così, parafrasando la propria storica intitolazione, la Fondazione Accademia Internazionale di Imola è orgogliosa di presentare il programma della rassegna che si svolgerà dal 24 al 27 novembre 2022, dedicata alla memoria di Antonio Rostagno.

Ricchissimo il carnet di iniziative: dalla presentazione di un progetto discografico, alle masterclass pianistiche affidate a docenti di spicco nel panorama europeo; proseguendo con un convegno internazionale di studi patrocinato dal Robert-Schumann-Haus di Zwickau, dall’Istituto Storico Germanico di Roma, dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, dalla Società Italiana di Musicologia e dall’Accademia Bartolomeo Cristofori di Firenze che vedrà avvicendarsi studiosi di istituzioni italiane e tedesche accanto a docenti pianisti dell’Accademia — riuniti in tavola rotonda attorno al decano Franco Scala —, nell’esporre gli esiti della ricerca più recente in ordine ai diversi aspetti del composito universo schumanniano. In chiusura  del programma verrà presentato un volume fresco di pubblicazione, realizzato con il sostegno della Fondazione e dedicato ad una delle maggiori composizioni pianistiche di Robert Schumann, la Fantasia op. 17. Né mancherà il corollario sonoro di momenti musicali e concerti affidati a studenti e artisti professionisti e, non da ultimo, la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico: un festival a tutto campo, aperto non solo a studenti e docenti pianisti, ma anche agli altri sette indirizzi strumentali della Fondazione imolese, agli esperti e agli appassionati, alla cittadinanza tutta.

La poliedrica iniziativa suggella il primo triennio, appena concluso, di attività dei corsi di laurea equipollenti attivati nei percorsi formativi dell’Accademia, e ne rilancia con forza il pensiero ispiratore: perseguire l’eccellenza e sostenere il talento dei giovani musicisti nutrendone lo spirito critico, nella virtuosa circolarità di prassi strumentale e ricerca scientifica; favorendo il senso di appartenenza a una comunità che si incontra, si interroga, riscopre radici e progetta il futuro. Quale miglior nume tutelare di Robert Schumann: musicista, critico e letterato, paladino della più alta eredità della Storia eppure avido di modernità, fautore di progresso e infaticabile araldo di una “nuova età poetica”.